Le ultime ore di Ludwig Pollak by von Trotha Hans

Le ultime ore di Ludwig Pollak by von Trotha Hans

autore:von Trotha, Hans [von Trotha, Hans]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General, Historical
ISBN: 9788838943065
Google: yoHfzgEACAAJ
editore: Sellerio
pubblicato: 2022-09-15T16:10:00+00:00


Collezionare per me ha sempre significato vita, sia le mie collezioni che quelle degli altri. Persino negli orribili anni viennesi sono sempre andato in cerca di autografi. Tre cose ho collezionato soprattutto – Goethe, Praga e Judaica. Goethe per me è la cultura, Praga la mia casa e l’ebraismo il mio destino.

Deve trattarsi di ricche collezioni, dice K. Io non so dove siano adesso, a parte i pezzi conservati a casa.

Nella mia collezione di Judaica, continuò Pollak, c’è una haggada del quattordicesimo secolo che è il pezzo più prezioso e proviene da Mantova. È stupenda, dall’aspetto sontuoso, ma molto delicata nei particolari. Qualche volta me la sono portata dietro in viaggio per mostrarla ad esperti e venirne a sapere di più, e un po’, devo confessarlo, perché ne vado particolarmente fiero. È la mia haggada, capisce. L’ho portata fino a Ginevra, si trova lì in una cassaforte. Così è al sicuro. E quando non ci sarò più, la haggada verrà lasciata alla comunità ebraica di Roma. Lo sa che la comunità ebraica di qua è la più antica del mondo? Mi tranquillizza sapere che la haggada farà ritorno qui, non appena sarà possibile. Non solo perché è un esemplare molto prezioso e particolarmente bello ma perché proprio la haggada è così importante in tempi come i nostri. Il nome proviene dalla parola ebraica che significa raccontare. Una guida al racconto, ecco che cos’è una haggada. E ciò che raccontiamo è ciò che alla fine resterà, l’arte e i racconti. È solo così che è possibile andare avanti. È questo ciò che noi lasciamo in eredità a coloro che verranno dopo di noi. Seguendo la haggada gli ebrei si raccontano, alla vigilia di Pesach, storie della cattività in Egitto, di continuo, storie di cattività e di liberazione. Soprattutto di liberazione.

Una volta qui a Roma andai in sinagoga, prima nel ghetto e poi in sinagoga. Una giovane donna ebrea bionda mi si fece incontro e mi coinvolse in una conversazione. Prima, disse, c’erano meno diritti ma più religione. Adesso le cose stavano al contrario. Un tempo, ogni sera venivano chiuse le porte del ghetto, qualsiasi omicidio veniva attribuito agli ebrei, niente diritti. Adesso gli ebrei sono impiegati dello stato, addirittura ministri, ma di religione nessuno sa più nulla. Questo mi disse la bionda ebrea. Nel frattempo avevano aperto le porte della sinagoga. E io ci entrai. Seduto contro la parete si trovava un uomo anziano vestito all’orientale, con la barba bianca e fluente. Senza volerlo mi sentii attratto. Mi misi a sedere accanto a lui. Cominciammo a parlare. Era il rabbino di Livorno. Parlava un italiano piuttosto lacunoso e solo qualche parola di tedesco. La lingua che usava per comunicare continuava a essere lo spagnolo, come accade a molti ebrei italiani. Si chiamava Ben Halna. Aveva occhi intelligenti e un profilo fine. Ci volle un po’ prima che mi venisse in mente chi mi ricordava. Un disegno di Dürer conservato all’Albertina, la testa di un uomo anziano.

Questo episodio era avvenuto nel millenovecentouno. Quando comincia un secolo così e si è giovani, si pensa di aver tutta la vita davanti.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.